Con Tartasub e Uisp le attività subacquee diventano per tutti. Ogni mercoledì, al Bagno Moderno a Marina di Grosseto, gli istruttori portano i bambini a scuola di sub nella piscina dello stabilimento. I partecipanti non mancano mai: gruppi di piccoli sub, sotto gli occhi vigili e divertiti dei genitori, vengono seguiti singolarmente da Franco Monaci, vicepresidente di Tartasub e coordinatore attività subacquee della Uisp, e dagli altri esperti sub dell’associazione, come Stefano Rosica e Piero Cardalesi. Il tutto avviene nella massima sicurezza e per i bambini è un divertimento provare questa prima esperienza con le pinne, le maschere e le bombole.
“Ci divertiamo anche noi – afferma Cardalesi – veniamo ripagati dal sorriso dei bambini. E’ bello arrivare a fine giornata con il divertimento nei loro occhi. Fino all’11 settembre andremo avanti con la nostra attività, senza dimenticare il nostro impegno con i diversamente abili”.
Alle persone con diverse abilità è da sempre dedicata un’attenzione speciale da parte di Tartasub e Uisp. “Proprio così – ricorda Franco Monaci – sempre al Bagno Moderno ma anche in altre location abbiamo confermato il nostro impegno. Per alcuni di loro è un’esperienza liberatoria, perché in acqua non ci sono barriere”.
“Per tutti – prosegue Monaci – questa attività è bellissima perché ci porta in un mondo completamente diverso, che noi non conosciamo. Senza gravità ci muoviamo in uno spazio nuovo. I bambini? Ormai è diventato un appuntamento fisso per noi, respirare sott’acqua dà una sensazione di grande libertà che noi siamo felice di condividere con loro. Loro hanno un approccio immediato, con tutti gli sport, imparano subito ed è una grande soddisfazione per noi”.
Chi esplora i fondali marini è in prima fila per parlare di un problema molto attuale, come quello della plastica. “Da molti anni nelle nostre immersioni – conclude il coordinatore delle attività subacquee Uisp – ci rendiamo conto di come il mare si stia impregnando di plastica e di microplastiche. Ci siamo presi l’impegno di raccogliere almeno tre oggetti in ogni uscita: uno per noi, uno per l’amico e uno per il mare che ci ospita”.